martedì 23 ottobre 2012

B.B. KING and PATTI SMITH: Top of the music by PEPPE BASILE

PATTI SMITH, musica e poesia della sacerdotessa del rock
 
 Avviso:
 
- Questi deliri, disagi, osservazioni, vengono da una che, oltre ad ogni promessa, è senza madre, genere o paese, che tenta di ricavare dalla parola e dalla musica un sistema, uno spazio base, non un'isola rocciosa, ma un corpo di espressioni con tutta la promessa di una vetta terrena o una stella. Un nucleo vitale: un centro che sosterrà, fiorirà e venerà l'atmosfera con raggi di tessuto vascolare che illuminano e rivelano -.
 
Commenti:
 
R.E. "Rinchiuso in un manicomio negli anni 70, ho attraversato gli anni 80 e 90. Ho perso tutto di Patti Smith. Ora è tutto nuovo per me e lei è fantastica. Ehi toglietevi il cappello, la vita è buona! Mi dispiace, mi sei mancata Patti, ma ora sono un uomo fortunato".. B.J. "Ora aspetta un minuto! Meglio di Under My Wheels? Di Alice Cooper? After Forever dei Black Sabbath? Death Trip degli Stooges? Agosto da Love?! Dici sul serio? Nah, non può essere"!.. K.J. "Io ho avuto un'esperienza simile ad Atlanta intorno alla fine degli anni '90. Un piccolo club ormai defunto che contava circa 300 anime tra detenuti e altri dissociati. E 'stata una notte helluva e lei ha effettivamente emanato una quantità incredibile di energia, fatto spettacolo a piedi nudi. E' stata un'esperienza unica, non potrò mai dimenticare. Sai, si può essere solamente in 300, ma in sintonia e soli in mezzo a milioni di gente"!..P.J."Amo i suoi versi liberi, flusso di coscienza, non commerciali, è solo grande, bello. Whoa, tanta rabbia! 'whatsisface'. I Love Van Morrison, anche se preferisco la versione di Patti Smith di Gloria"..B.B. "Because the night", disco comprato a Londra, ero un 18enne che inseguiva ogni fenomeno olfattibile. Bruce Springsteen autore della canzone la cedette a Patti perché non aveva più spazio dove inserirla. Hit mondiale che resta nel cuore di tanti. Il testo drammaticamente bello, la storia di due innamorati persi nel delirio della paura nel circo della vita, in bilico su una corda, sotto di te il vuoto..attorno a te la gente con il fiato sospeso e tu che cammini sempre andando avanti, questo è quello che mi trasmette questa canzone"..A.B. "Questa sera non ho voglia di fare nulla, mi và di leggere i tuoi versi e di ascoltare la tua musica, non tutta..quella più soft. Ora proprio non sò a chi comunicare il mio stato e la città è un deserto. Dalla finestra intravedo migliaia di palazzi e tante finestre illuminate. Che strano effetto mi fà vedere tutto questo ascoltando la tua musica, mi illumina. E pensare che là dentro ci sono milioni di persone rinchiuse come formiche. Potrei chiamare Marco, ma quello mi deprime con la storia che suo padre ha la Mercedes mentre il mio solo una misera Panda. E' presto, ma forse è meglio che vada a dormire, nella speranza di fare almeno un bel sogno, sai a volte sembra che anche il pensiero sia prigioniero. Grazie Patti, mi sei stata di aiuto"..
 
Considerazioni:
 
Questi commenti spontanei, questi pensieri di ragazzi di diverse nazionalità e diverse estrazioni sociali, sono una denuncia all'incapacità di comprendere e ascoltare, all'egoismo, alla coazione e al moralismo bigotto, alla putredine culturale di taluni habitat del mondo degli adulti. La realtà di Patti Smith è un filo fatto di temi ricorrenti e ossessivi: il vano attendere, il dolore affranto, la tenerezza estrema, il trascorrere del tempo, l'illusione e la delusione, il vuoto e l'ansia di colmarlo, il rapporto con Dio, le infinite sfaccettature del vivere. Una realtà che ha ridotto l'uomo a simulacro di uomo, a strumento, quella che Dino Buzzati definirebbe -Il deserto dei Tartari- o un paranoico "Urlo" di angoscia metropolitana da -Jukebox all'idrogeno- alla Allen Ginsberg. Patti, "la sacerdotessa del rock", con le sue poesie, con la sua musica canta l'angoscia metropolitana. L'angoscia espressa dalle armonie del periodo più radicale - "Because the night" - va ben oltre la misura raggiungibile da parte del borghese medio; è un'angoscia storica, quella della catastrofe crepuscolare dalla società, e non solo americana. I traumi  della musica urbana, non a caso derivanti dalla sua tecnicizzazione e commercializzazione, ma che dopo quarant'anni non sono stati ancora assorbiti, partoriscono questi risultati. In questo complesso intreccio di poesia e musica, di cultura-contro, di frustrazioni quotidiane e aspirazioni ribelli sempre in conflitto con l'egemonia di un potere soverchiatore, è nato e cresciuto il fenomeno Patti Smith nella vita di tante generazioni di giovani, di ieri e di oggi. La rivista Cultural Academic Journals titolava "Patti Smith canta la tua disperazione". E la sua? Per un altro milione di volte, Patti Smith reppresenta l'affascinante proiezione della condizione giovanile di ribelli in cerca di una causa, fra le pagine spiegazzate di un libro di poesie e di una fanzine o fra un refrain melodico da voce roca e sensuale, ora isterico-infantile e ora profonda, sorretta da un sound elettrico ed energico come pochi. Peppe Basile
 
 
B.B.KING Lucille, the king of the blues
 
 
L'idea del buono e del cattivo, con le sue nette separazioni, ci è stata inculcata dal sistema dominante che però, non ha tenuto in giusta considerazione il fattore uomo, cioè la sua univocità che lo rende, a prescindere dal colore della pelle, non sempre facilmente inquadrabile in ragionamenti schematici. Il musicista nero americano caparbiamente è riuscito, attraverso l'esperienza della schiavitù, vissuta addirittura in un continente diverso da quello d'origine, a salvaguardare il contenuto del proprio patrimonio musicale sino a generare all'interno del sistema oppressore una nuova cultura musicale, autonoma e in grado persino di incidere su quella dominante sino a spingere gli stessi egemoni a tentare di assimilarla per renderla, senza riuscirvi, più consona ai loro valori estetici dettati dalla logica del consumo.
B.B.King è uno dei bluesmen più importanti e popolari in senso assoluto. Insieme a Muddy Waters può essere considerato come il musicista di blues che più ha influito sulla storia del rock. Nato nel 1924 con il nome di Riley King, B.B. proviene dal soprannome di "Blues Boy", cominciò la sua carriera come disc-jockey in una radio di Memphis che trasmetteva solo musica proveniente dalle piantagioni di cotone: "Work-Songs", "Blues", "Spirituals". Iniziò negli anni sessanta a registrare dei brani per piccole etichette discografiche come cantante e chitarrista blues. Nel '63 firmò per la storica etichetta ABC, quando già aveva alle spalle un discreto repertorio di brani di successo: da allora il giovane B.B.King ebbe una risonanza mondiale, fu acclamato come uno dei migliori chitarristi blues esistenti. Il suo stile vocale e la sua tecnica chitarristica sono inconfondibili: vi si trovano profonde influenze country-blues, ma anche una predominanza del jazz nel fraseggio chitarristico. Nei brani più intimi e soft riaffiora la sofferenza e la rabbia di una poesia insita nel nero delle piantagioni, che è capace di reagire alle ingiustizie sociali con le risorse di una antica e amara saggezza legata indissolubilmente al suo popolo, fruitore di un retaggio sociale ben diverso e complesso da quello dei musicisti di blues del popolo bianco. Peppe Basile

ASCOLTO:

Patti Smith, Because the night

B.B. King, Lucille: http://www.youtube.com/watch?v=-Y8QxOjuYHg


 
 
 
 
CollettivoTeatroFolk- Zed
Ente Socio Culturale
Energie solidali, diffusione cultura popolare
 
 


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